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Ponti sottili. Incroci di conoscenza per le vie dell'Eurasia tra l'Ottocento e il Novecento
Benché la filosofia accademica europea sia rimasta riottosa a misurarsi con sistemi di pensiero estranei all’Occidente, l’apertura a una prospettiva non insulare di discipline quali la linguistica, l’archeologia, la paleontologia, la musicologia e la stessa teologia – come mostrano i valenti coautori di questa quadrilogia storico-comparativa – ha consentito alle scienze umane nel complesso di superare il pregiudizio della “minorità” filosofica, letteraria, artistica, estetica e spirituale dei popoli della grande Asia.
Il significato di questa ricerca – apprestata in modo solerte e brillante da Mauro Mormino, Nuno Lima, Alessia Brombin e Maria Rizzuto, ricercatori esperti in campi distinti ma convergenti delle scienze umane, che l’Officina di Studi Medievali ha sentito di sostenere e condividere – esprime il tentativo, del tutto riuscito, di ricostruire le singolari vicende umane e l’imponente lascito intellettuale di quattro protagonisti dell’incontro tra Oriente e Occidente alle soglie del nostro tempo: l’archeologo ungherese Sir Marc Aurel Stein, il paleontologo e teologo francese Pierre Teilhard de Chardin, il frate trappista americano Thomas Merton e l’etnomusicologo di frontiera Leo Levi, ai quali si deve la riscoperta di una tradizione spirituale sommersa che, nella pratica della voce orante e del canto liturgico, spalanca i cancelli che da millenni hanno impropriamente separato credenti di fedi ritenute tra loro inconciliabili nel continente Eurasia.
Scheda tecnica
- Anno di pubblicazione
- 2023
- ISBN 13
- 9788864851419
- Formato
- 14x21
- Numero di pagine
- 544